6. Trucchi di carnevale
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Descrizione
L’Associazione “Carta Bianca” festeggia il ritorno del Carnevale con l’immagine di una fanciulla, con in mano un pennello, finalmente intenta a truccarsi, pronta a partecipare ai festeggiamenti che tanto sono mancati nei due anni di pandemia da Covid19.
È il volto della felicità quello rappresentato dal maestro cartapestaio Francesco Lippolis e dalla sua squadra. Il viso è infatti un’esplosione di colori.
L’opera è quindi un invito a rituffarsi nell’allegria e nella spensieratezza del Carnevale, senza però dimenticare quel che Putignano, l’Italia e il mondo intero hanno vissuto e patito.
Cenni storici e aneddoti
Il mascherarsi è nell’identità più profonda del Carnevale, oltre all’invito all’irriverenza e alla sperimentazione, per un periodo dell’anno non solo concessa ma richiesta, è anche il tentativo di un ribaltamento dei ruoli.
Negli anni ’50 e ’60, quando non c’erano ancora cosmetici e abiti sofisticati, bastava una semplice tunica nera con il cappuccio e una maschera scura (il famoso domino) per camuffare la propria identità e confondersi tra la gente in strada e nelle sale da ballo.
Nella storia del Carnevale di Putignano ci sono persone e personaggi che si mescolano e si contagiano vicendevolmente. E che nel tempo sono diventati simboli stessi del Carnevale, come u Barsidd: all’anagrafe Stefano Caldi e per tutti i putignanesi, incredibile interprete dello spirito del Carnevale più autentico. Con lui il travestimento, il rovesciamento dei ruoli e il ritorno all’infanzia si incontravano ad ogni sfilata, anno dopo anno. Grazie a lui lo spirito del Carnevale rimase vivo anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra gli anni ’70 e ’80 si mascherava soprattutto da bambino ma spesso vestiva anche i panni dell’anziana che diceva ai passanti: “Ricordatevi che dovete morire” strappando sorrisi e scongiuri, fra scherzi e un mare di coriandoli che ricopriva il corso principale della città persino oltre le caviglie.
Opera di:
Francesco Lippolis
Associazione “Carta Bianca”
Location:
Via Estramurale a Levante
Title: CARNIVAL MAKE-UP
Description
The Association “Carta Bianca” celebrates Carnival’s return with the image of a girl armed with a brush finally ready to put make-up on, ready to take part in the celebrations that have been missed during the pandemic.
It is the face of happiness represented by paper-mâché craftsman Francesco Lippolis and his team. As a matter of fact, the face is an explosion of colours.
The work is therefore an invitation to dive back into the happiness and lightheartedness of Carnival, without forgetting what Putignano, Italy and the world have gone through.
Historical hints and anecdotes
Putting on a mask is the deepest identity of Carnival, besides representing an invite to irreverence and experimentation, representing also an attempt to flip the roles.
In the 50s and 60s, where there were no sophisticated cosmetics and dresses, a simple black hooded tunic and a dark mask (the famous domino) was sufficient to hide your identity and blend in amongst people on the street or in a ballroom.
In Carnevale di Putignano’s history, some people and characters are intertwined and influence each other. With time, these have become symbols of the Carnival, such as u Barsidd: known as Stefano Caldi, who was an incredible interpreter of the most authentic Carnival spirit. With him, dressing-up, the flipping of roles and the return to childhood met at every parade, year after year. Thanks to him, the Carnival spirit stayed alive even during the Second World War. Between the 70s and 80s, he dressed up mostly as a child but often as an elderly woman, telling the passers-by: “Remember that you’re going to die” stealing smiles and curse words.
Work by:
Francesco Lippolis
Association “Carta Bianca”
Location:
Via Estramurale a Levante